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1800-1849

STORIA DELLA BIOLOGIA > 1500-2000

1807

Il chimico svedese Jöns Jacob Berzelius (Väfersunde-Sörgåid 20 agosto 1779 – Stoccolma 7 agosto 1848) chiamò organiche le sostanze combustibili, data la loro derivazione diretta o indiretta dagli organismi viventi, e inorganiche tutte le altre sostanze e propone una teoria vitalistica, secondo la quale solo un tessuto vivente può produrre un composto organico.

1809

Il chimico francese Jöns Michel Eugenio Chevreul (Angers, Francia, 31 agosto 1786 - Parigi, 9 aprile 1889), trattando il sapone (prodotto scaldando il grasso con alcali) con un acido, ha isolato quelli che adesso sono chiamati acidi grassi. Più tardi osservò la rimozione del glicerolo quando i grassi sono convertiti in sapone.

1810

Il chimico e fisico inglese William Hyde Wollaston (East Dereham, 6 agosto 1766 – Londra, 22 dicembre 1828) isolò per la prima volta l’amminoacido dimero cistina da un calcolo urinario (da cui il suo nome, che in greco significa “vescica”), formato da due molecole di cisteina unite da un legame disolfuro, ma senza dimostrarne la presenza nelle proteine. Fu, infatti, il prof. K.A.H. Mörner nel 1899 a individuarne la presenza come componente delle proteine, isolandola dal corno di una mucca. Wollaston è noto anche per aver scoperto due elementi chimici, il palladio nel 1803 e il rodio nel 1804.

1811

Il chimico francese Jöns Michel Eugenio Chevreul (Angers, Francia, 31 agosto 1786 - Parigi, 9 aprile 1889), scoprì nei funghi la chitina, il primo polisaccaride conosciuto.

1812

Il chimico russo Gottlieb Sigismund Constantin Kirchhoff (Teterow, 15 febbraio 1764 – St. Petersburg, 4 febbraio 1833), bollendo l’amido con un acido, ottiene un singolo zucchero, corrispondente alla molecola di glucosio.

1815

Il chimico e farmacista francese Henri Braconnot (Commercy, 29 maggio 1780 – Nancy, 15 gennaio 1855) descrisse in “Sur la nature des corps gras, Ann. Chim. 1815, 93, 225-278”, in seguito ad esperimenti in cui i grassi venivano compressi a freddo tra fogli di carta filtrante, che i grassi sono formati da una parte solida (definita sego puro) e da una parte oleosa (definita olio puro), e che la loro densità deriva dalla proporzione delle due parti.

1815

Il fisico e matematico francese Jean Baptiste Biot (Parigi, 21 aprile 1774 - 3 febbraio 1862) scopre che quando un raggio di luce polarizzato passa attraverso un cristallo di quarzo, il piano polarizzato viene ruotato in senso orario (destrogiro) o in senso antiorario (levogiro) a seconda del tipo di cristallo. Biot scoprì anche che certi composti organici come la canfora e l’acido tartarico, hanno la stessa proprietà, e ipotizzò che ciò fosse dovuto ad una diversa distribuzione nello spazio degli atomi della molecola. Aveva così scoperto, senza averne caratterizzato bene il motivo, quei composti che più tardi sarebbero stati chiamati enantiomeri (dal greco enantios, opposto).

1819

Il chimico e farmacista francese Henri Braconnot (Commercy, 29 maggio 1780 – Nancy, 15 gennaio 1855) ottenne del glucosio bollendo vari prodotti di origine vegetale (segatura, tela di lino, corteggia), facendo supporre che la cellulosa, così come l’amido, fosse formata da unità di glucosio.

1820

Il chimico e farmacista francese Henri Braconnot (Commercy, 29 maggio 1780 – Nancy, 15 gennaio 1855) scaldando della gelatina in presenza di acido solforico ottenne un composto dolce e cristallino che oggi viene chiamato “glicina” dal greco glukus (γλυκύς), che significa dolce e che rappresenta il più semplice degli amminoacidi presenti nelle proteine.

1820

Il chimico e farmacista francese Henri Braconnot (Commercy, 29 maggio 1780 – Nancy, 15 gennaio 1855) scaldando il tessuto muscolare in presenza di acido solforico ottenne una sostanza cristallina bianca che oggi viene chiamata “leucina” dal greco leucos (λευκός), che significa bianco ed è uno degli amminoacidi presenti nelle proteine.

1820

Il chimico francese Jöns Michel Eugenio Chevreul (Angers, Francia, 31 agosto 1786 - Parigi, 9 aprile 1889), scoprì l’acido stearico, un acido carbossilico che a temperatura ambiente si presenta come un solido bianco dall’odore rancido. Sempre Chevreul 5 anni più tardi, servendosi dell’acido stearico, brevettò un processo di produzione di candele.

1823

(da sinistra) Justus von Liebig (Darmstadt, Germania, 12 maggio 1803 - Monaco di Baviera, 18 aprile 1873) e Friedrich Wöhler (Eschersheim, 31 luglio 1800 - Gottinga, 23 settembre 1882), studiando due gruppi di composti, i fulminati e gli isocianati, individuarono, per la prima volta, un gruppo di molecole che presentavano stessa formula bruta ma proprietà differenti, che berzelius poi chiamò isomeri.

1825

Il chimico e fisico britannico Michael Faraday (Newington Butts, 22 settembre 1791 – Hampton Court, 25 agosto 1867) scopre il benzene come una molecola costituita da sei atomi di carbonio e sei di idrogeno.

1828

Il chimico tedesco Friedrich Wöhler (Eschersheim, 31 luglio 1800 - Gottinga, 23 settembre 1882), studente di Berzelius, ottenne per la prima volta una sostanza organica, l’urea, riscaldando un composto, il cianato d’ammonio, considerato allora inorganico.

1830

Il chimico svedese Jöns Jacob Berzelius (Väfersunde-Sörgåid 20.8.1779 - Stoccolma 7.8.1848) chiama tutti quei composti, che hanno uguale composizione chimica ma differenti proprietà, isomeri (der. iso più il sufisso greco méros, “stessa parte”).

1830

Il chimico svedese Jöns Jacob Berzelius (Väfersunde-Sörgåid 20.8.1779 - Stoccolma 7.8.1848) inventa i termini monomero, “una sola parte”, e polimero, “molte parti”,  per descrivere, rispettivamente, una molecola semplice capace di unirsi ad altre e dare origine ad una molecole più grande, un polimero appunto.

1830

Il chimico tedesco Hermann Staudinger (Worms, 23 marzo 1881 - Friburgo in Brisgovia, 8 settembre 1965) elaborò un metodo per determinare il peso medio di un polimero, costituito da una miscela di molecole di varie dimensioni, attraverò la misurazione della sua viscosità. Tanto più le molecole sono grandi ed allungate, infatti,  maggiore sarà l’attrito interno che presenteranno in un liquido, che scorrerà, quindi, con minore velocità. Per i suoi studi trentennali, volti alla comprensione di queste molecole giganti, nel 1953 gli fu assegnato il Premio Nobel per la chimica .

1831

Il chimico francese L. R. LeCanu riuscì a separare la molecola d’emoglobina nelle sue due parti costituenti: la parte proteica e la parte prostetica, rappresentata dal gruppo eme, la cui formula bruta è C34H32O4N4Fe.

1831

Il barone e chimico tedesco Justus von Liebig (Darmstadt, Germania, 12 maggio 1803 - Monaco di Baviera, 18 aprile 1873), applicando l’analisi chimica al campo della chimica organica, determinò la composizione di un certo numero di composti organici tra le quali la formula bruta dell’alcol etilico, C2H6O.

1833

Il chimico francese Jean Baptiste André Dumas (Alés, Gard, 14 luglio 1800 – Cannes, 10 aprile 1884) mise a punto un sistema d’analisi in grado di calcolare la quantità di azoto presente nei composti organici.

1839

Charles Goodyear (New Heaven, Connecticut, 29 dicembre 1800 – New York 1 luglio 1860 ) scopre, facendo rovesciare accidentalmente una miscela di gomma e zolfo su un fornello bollente, un metodo per la vulcanizzazione della gomma. Questo metodo è tuttora utilizzato nella produzione di pneumatici ed altri oggetti in gomma

1839

Il chimico svizzero di origine tedesca Christian Friedrich Schönbein (Metzingen, Swabia, 18 ottobre 1799 - Sauersberg, vicinoBaden-Baden, 29 agosto 1868) scopre l’ozono (O3), uno stato allotropico dell’ossigeno, normalmente presente nell’atmosfera terrestre, dove viene prodotto dall’azione dei raggi ultravioletti sull’ossigeno. Il nome, assegnato da Schönbein per la sua caratteristica odorosa, deriva dal greco ozein, “odorare”.

1840

Lo scienziato americano Gardner Quincy Cotton scopre l’effetto anestetico dell’ossido di diazoto o protossido d’azoto (N2O), conosciuto anche come gas esilarante  per via degli effetti ridicolizzanti sui soggetti trattati.

1842

Il medico americano Crawford Williamson Long (Georgia, 1 novembre 1815 – 16 giugno 1878) usa per la prima volta l’etere dietilico come anestetico in un paziente durante l’asportazione di un tumore al collo, ma pubblica i suoi risultati soltanto nel 1849, tre anni dopo quelli pubblicati da William Green Morton.



1844

Il dentista americano Horace Wells (Hartford, 21 gennaio 1815 – New York, 24 gennaio 1848) usa in odontoiatria il protossido d’azoto (N2O) come anestetico.



1845

Il chimico tedesco Adolph Wilhelm Hermann Kolbe (Elliehausen, nei pressi di Hanovre, 27 settembre 1818 - Leipzig 25 novembre 1884) sintetizzò per la prima volta un composto organico, l’acido acetico, partendo dai suoi elementi, confutando definitivamente la teoria vitalistica di Berzelius.



1845

Il chimico svizzero di origine tedesca Christian Friedrich Schönbein (Metzingen, Swabia, 18 ottobre 1799 - Sauersberg, vicinoBaden-Baden, 29 agosto 1868) scopre il fulmicotone, più noto come nitrocellulosa. Si racconta che, approfittando dell’assenza della moglie, versò una miscela di acido nitrico e solforico nella cucina e nel tentativo di pulire il tutto con il grembiule della moglie ebbe un’amara e meravigliosa sorpresa. Il grembiule, messo ad asciugare sopra il fuoco, si disintegrò completamente.

1845

Il chimico e medico italiano Ascanio Sobrero (Casale Monferrato, 12 ottobre 1812 – Torino, 26 dicembre 1888) scopre la nitroglicerina, trattando il glicerolo con una miscela di acido nitrico e solforico, e per poco rischiò di rimanerci secco per lo scoppio che seguì.

1845

Il dentista americano William Thomas Green Morton (Massachusetts, 9 agosto 1819 – Boston, 15 luglio 1868) del Massachussets General Hospital utilizzò l’etere come anestetico durante un intervento chirurgico.

1846
10 giugno

(da sinistra) L’inventore scozzese Robert William Thomson (Stonehaven, Scozia 26 luglio 1822 – Edinburgh, 8 marzo 1873) brevetta a Londra la ruota pneumatica sotto la voce “Applicazione di supporti elastici intorno alle ruote di veicoli, allo scopo di diminuire lo sforzo necessario a trainarli, rendere il loro movimento più facile e attutire il rumore che fanno quando si muovono”. Il brevetto però venne completamente dimenticato e nessuna industria si propose di realizzare commercialmente l’idea. Solo nel 1888 l’idea venne riproposta dall’ignaro John Boyd Dunlop (Dreghorn, Ayrshire, Scozia, 1840 – Dublino, 1921), un altro scozzese, ma un funzionario dell’Ufficio Brevetti di Londra, accortosi del precedente brevetto, permise la definitiva attribuzione dell’invenzione a Thomson.

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